Boris Petrushansky in concerto per la “Stagione Talenti e Grandi interpreti per l’Accademia”

La Stagione “Talenti e Grandi Interpreti” 2018/2019 curata dall’Accademia Pianistica di Imola si concluderà martedì 23 aprile alle ore 20:30 nella Sala Mariele Ventre di Palazzo Monsignani con l’esibizione del pianista Boris Petrushansky, storico docente dell’Accademia.
Il Maestro eseguirà i “Ventiquattro Preludi op.28” di F. Chopin e i “Ventiquattro Preludi op.11” di A. Scriabin

Nato a Mosca, a 8 anni Boris Petrushanky viene ammesso alla Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca. Nel 1964 il quindicenne pianista incontra uno dei più grandi musicisti dei nostri tempi, Heinrich Neuhaus, e diventa il suo ultimo allievo. Ai premi dei tre concorsi vinti – Leeds, 1969; Monaco, 1970; Mosca; 1971 – segue la vittoria al Concorso “Casagrande”di Terni nel 1975, a cui fa seguito una importante tournee di concerti. Docente al Conservatorio di Mosca dal 1975 al 1979, ha tenuto Masterclass in tutto il mondo. Insegna all’Accademia Pianistica di Imola dal 1990.

Per il Maestro Petrushanky il 2019 rappresenta un anno denso di ricorrenze: 30 anni fa il primo incontro col Maestro Scala e l’inizio della loro lunga amicizia; nel 1969 il primo concerto a Klin, nella sala del Museo Tchaikovsky , ed infine raggiungerà a giugno anche l’importante traguardo di poter spegnere 70 candeline.
“Quest’anno ricorrono i 30 anni della mia amicizia col Maestro Scala- racconta il  Maestro Petrushanksy – era il febbraio dell’89 quando feci la mia prima MasterClass nello studio di casa sua. Sono anche i 50 anni della mia attività concertistica e a giugno compirò 70 anni. Questo concerto del 23 aprile, in chiusura della Stagione dei Concerti 2018/2019 dell’Accademia, vuole essere un mio omaggio al senso di responsabilità che sento, quest’anno ancora di più, nei confronti della musica, davanti al mio carissimo amico Franco e ai miei colleghi, e per Imola dove ho vissuto per 20 anni. Dedico questo concerto quindi all’amicizia con Franco che mi ha formato come insegnante e alla Città Imola che mi ha arricchito con la sua vicinanza in tutti questi anni. Ogni concerto per me è sempre una trepidazione dell’anima – conclude il Maestro – ma questo in particolare mi riempie di responsabilità ed emozione”